La Madonna e il suo Sasso

La curiosità per i culti della natura, ed in particolare per le “rocce sacre” di Toscana, ci ha spinto a visitare il Santuario della Madonna del Sasso.
Il Santuario si trova sui monti della Val di Sieci, nel plebato di Lubaco, non lontano da Fiesole. Qui, nel 1484, apparve la Vergine innanzi a due ragazzine. L’entità si mostrò in forma realistica, ne’ diafana ne’ fluttuante, ma seduta sopra una Roccia facente parte del Sasso (cioè il Monte stesso, in antico localizzato come Saxum). La formazione dove apparse la Madonna fu asportata, e sotto l’altare della chiesa superiore è custodita una Roccia Sacra.

La Vergine richiese la costruzione di una Chiesa a lei dedicata, un po’ come avvenne a Montesiepi ed in altri luoghi. Così, nel 1490 fu avviata la realizzazione dell’Oratorio. Ma il Sacro permeava questo luogo già da molto tempo: qui, nel IX secolo, si era stanziato Sant’Andrea d’Irlanda, fratello della Santa della zona, Brigida.
Sembra che, nei pressi della Roccia, vi fosse una piccola ma rigogliosa sorgente, ed esiste la possibilità che, già in epoca precedente, la località avesse importanza cultuale. Sant’Andrea costrui un tabernacolo più o meno nel punto in cui troviamo oggi la cripta, o chiesa inferiore.

La Madonna del Sasso è nota anche per la Bifolcata, un’usanza di stampo pagano ancora viva fino a meno di un secolo fa, che prevedeva l’uccisione di un vitello “sacro” e la spartizione delle carni benedette tra le genti del luogo. Altre usanze, aventi come protagonista un toro, vigevano anche nella vicina Monteloro…

Approfondendo la conoscenza di questo luogo, molti dettagli danno l’impressione che esso sia permeato da valori antichissimi, e da un potenziale energetico peculiare. Qui, probabilmente, il Sacro ha attraversato vari rivestimenti.
Il plot, da un punto di vista miti-storico, è analogo a quella del “nostro” San Galgano: una sorgente, un’apparizione, un uomo che si dà eremita; la necessità della costruzione di un primo edificio, a cui segue la realizzazione di un complesso più ampio…
Chissà quanti luoghi, in Europa, hanno attraversato un processo simile. Ma che cosa rende speciale il sacro Sasso della Val di Sieve? Vedremo se ci sarà tempo di indagare. Con telecamera alla mano, ovviamente.